Un’annata da film (prima parte)

C’è un’atmosfera elettrica al Luigi Ferraris, lo stadio è come il contenuto di una bottiglia di champagne cui sta per essere tolto il tappo. C’è chi è incollato allo smartphone per capire cosa sta accadendo, c’è chi prega, c’è chi spera. La partita del Genoa è appena finita, il Genoa ha vinto. Ma si aspetta che finisca anche quell’altra, quella del Bari. Un minuto, forse due. Poi da Modena arriva la notizia del fischio finale, il Bari è stato fermato dai canarini e un boato tremendo annuncia il verdetto atteso da quasi un anno esatto: il Genoa è in serie A. La bottiglia, e di quelle buone, è stata stappata. La festa può iniziare, la festa è ora.

Un’annata da film e questo è il film della stagione 2022/23.

Ma come è iniziata?

UN’ESTATE DIFFICILE, UNA SQUADRA DA COSTRUIRE E RECUPERARE

Questa storia inizia poco meno di dodici mesi prima, quando al termine della 37^ giornata del campionato di Serie A 2021/22 il Genoa è matematicamente condannato alla retrocessione in serie B.

Potrebbe essere una catastrofe ma i tifosi la hanno già accolta e metabolizzata da mesi affrontandola con entusiasmo, riempiendo il Luigi Ferraris ma anche i settori ospiti degli stadi avversari. C’è comunque grossa fiducia nel futuro. A settembre 2021, infatti, Enrico Preziosi ha venduto il pacchetto azionario alla holding 777 Partners. I nuovi proprietari sono chiamati a risalire prontamente in serie A, anche se è una cosa che non è mai successa al Genoa nel dopoguerra: in tutte le retrocessioni in serie B, infatti, ci è sempre voluto ben più di un anno per ritornare in A (l’ultima volta ben 12, con tanto di capatina in serie C). La proprietà però è sicura e promette solennemente ai tifosi che resterà in B solamente un anno: Only One Year è il rischiosissimo slogan con cui i 777 lanciano la scalata alla promozione.

La nuova stagione presenta diverse insidie, dal mercato alle avversarie. L’opera di risanamento dei conti societari iniziata dalla nuova società non può consentire spese folli ma è determinata nel raggiungere l’obiettivo e non perderlo di vista.

Alcuni degli interpreti della scorsa stagione possono tornare molto utili in serie B: Badelj, Sturaro, Bani, il portiere di riserva Semper oltre agli acquisti di gennaio Gudmundsson, Frendrup, Hefti e Yeboah. La rosa viene puntellata con acquisti mirati che sono un mix di giovani promettenti a giocatori più affermati. I primi colpi sono in porta ed in attacco: a difendere i pali arriva dal RB Lipsia Josep Martinez, spagnolo di 24 anni, mentre la punta designata per riportare a suon di gol in serie A il Genoa è Massimo Coda, che di anni ne ha 34 ed è stato capocannoniere negli ultimi due campionati di B. Oltre a loro arriva lo svincolato Stefan Ilsanker, ex Eintracht Francoforte, centrocampista che può adattarsi a difensore. Si rivedono in rossoblù poi alcuni giocatori ritornati dai prestiti: Vogliacco, Sabelli e Jagiello. A questi si aggiunge il difensore classe 2002 Radu Dragusin, arrivato dalla Juve come contropartita per la cessione di Cambiaso in bianconero. Il difensore ha giocato sei mesi alla Samp e sei alla Salernitana lo scorso anno e la dirigenza rossoblù si è impuntata per averlo come contropartita. L’attacco è poi integrato con l’arrivo del turco Yalcin, svincolato con un passato in Italia, anche lui nel Lecce. Ritorna poi al Genoa una vecchia conoscenza, il laterale sinistro Marko Pajac Non ci sono per ora nomi altisonanti, anche se tutti i nuovi arrivi, se renderanno come da aspettative, hanno tutte le carte in regola per far disputare un campionato di vertice al Grifone.

Il riconfermato Blessin vorrebbe giocare con una sorta di 4-2-2-2, fatto di un gioco basato su pressing alto e possesso palla, con lo scopo di creare numerose occasioni da gol e sfruttare l’aggressività nei contrasti, unita ad una tecnica dei giocatori superiore rispetto alla stragrande maggioranza degli avversari, per minimizzare i rischi difensivi. La rosa sarebbe di per sé abbastanza completa ma mancano un paio di elementi per fare il vero salto di qualità ed essere effettivamente la squadra favorita accreditata da tutti i media: un centrocampista centrale di qualità, vista l’età avanzata di Badelj e l’assenza per i primi mesi di Sturaro per infortunio, ed un uomo di fantasia, che abbia quel guizzo in grado di cambiare l’inerzia delle partite, possibilmente anche bravo nei calci piazzati, da cui il Genoa fa sempre fatica a segnare.

UNA BUONA PARTENZA, POI LA FLESSIONE. UN ALTRO CAMPIONATO BUTTATO?

La prima apparizione ufficiale è in Coppa Italia al Ferraris, avversario il Benevento. Il Genoa domina e con due gol di Gudmundsson nel primo tempo ed un rigore di Coda nella ripresa passa il turno: il Benevento, che aveva accorciato le distanze nel primo tempo chiudendolo sul 2-1, segnerà nel finale di partita il 3-2 che rende meno netta la vittoria rispetto a quanto visto sul campo.

In campionato si inizia subito col botto: nelle prime giornate le avversarie sono Venezia, Benevento, Pisa, Parma e Palermo, tutte accreditate per le prime posizioni di classifica. A Venezia il Genoa trova il vantaggio su contropiede con Portanova nel primo tempo, poi nella ripresa arriva il pari dei lagunari con un’indecisione di Martinez, che respinge male un calcio di punizione favorendo la ribattuta di Johnssen. A meno di 10 minuti dalla fine arriva la vittoria con il gol di Yeboah, che di testa finalizza un cross dal fondo di Gudmundsson e regala i tre punti al Genoa.

È un primo successo importantissimo che mostra quelli che saranno i punti forti della squadra: possesso palla, creazione di occasioni da gol, panchina lunga e di qualità rispetto alle concorrenti. Il gol preso da Martinez però inizia a far mugugnare molti genoani che temono una riedizione dei brividi che faceva provare Eduardo. L’esordio al Ferraris è contro il Benevento che, memore dell’imbarcata di qualche settimana prima, imposta una partita tutta difensiva. Il Genoa si vede annullare due gol, uno per tempo, per fuorigioco millimetrico, e togliere dal VAR, in maniera quantomeno incomprensibile, un rigore nel primo tempo. Il punteggio, però, è uno 0-0 ed alla prima al Ferraris in campionato arriva una mezza stecca.

I tifosi saranno però ricompensati nel turno successivo, quando andranno in massa a Pisa, con notevoli difficoltà nel trovare i biglietti, e vedranno il Grifo trionfare grazie ad un gol di Ekuban nel primo tempo. Il problema dei biglietti diventerà una costante in molte trasferte, sia per le ridotte dimensioni degli stadi, sia per l’organizzazione di molte società, che per motivi diversi (non ultima la convenienza di evitare di giocare in inferiorità numerica sui propri spalti) non concedono tanti biglietti ai numerosi genoani che vogliono sostenere la loro squadra in trasferta. Ad ogni modo, lontano dal Ferraris il Genoa viaggia a gonfie vele e dopo tre partite è già in testa al campionato con 7 punti.

Nel frattempo, finisce il calciomercato ed arrivano tre volti nuovi in rosa: Mattia Aramu dal Venezia, il numero 10 tanto atteso, quello che con i suoi lampi potrebbe dare una svolta alla fase offensiva genoana, George Puscas, centravanti in forza al Pisa nello scorso finale di stagione e che rappresenta un’ottima alternativa a Coda, ed un inaspettato e clamoroso ritorno. Da Marsiglia, infatti, arriva in prestito Kevin Strootman: il centrocampista olandese è stato fermo praticamente un anno per gli infortuni ma per la serie B può rivelarsi un acquisto di lusso. I nuovi arrivati devono trovare il tempo di ambientarsi ed entrare in forma ma il campionato non aspetta.

Il primo turno di settembre vede il Genoa a Marassi contro il Parma e neanche in questo caso riesce a conquistare i 3 punti davanti ai propri tifosi. Il Genoa va in vantaggio con un bel gol di Frendrup, che raccoglie la sfera dopo una traversa, viene raggiunto e superato in maniera quantomeno rocambolesca dagli ospiti: un tiro destinato alla gradinata Sud incrocia la testa di Inglese che ne cambia la traiettoria e batte Martinez, poi un altro tiro da fuori viene deviato da Dragusin e finisce in porta. Il Genoa riesce comunque a pareggiare prima dell’intervallo con Hefti che approfitta di un’indecisione del portiere Chichizola e della difesa parmense. Nella ripresa il Genoa vuole cambiare marcia, Gudmundsson si accende e viene fermato in area di rigore nel solo modo possibile, con un fallo. Dal dischetto va Massimo Coda che realizza il suo primo gol in campionato per il Genoa. Ci sarebbe lo spazio per il 4-2 ma come con il Benevento è un fuorigioco millimetrico ad impedire la convalida del gol. Nel finale arriva la doccia fredda: da un calcio d’angolo concesso ingenuamente la palla arriva sul secondo palo, dove Estevez trova l’angolo giusto per il pareggio ed il definitivo 3-3.

Fino ad ora il Genoa si è sempre rivelato superiore alle avversarie sia come gioco sia come pericolosità offensiva e non riuscire a concretizzare questa superiorità è un difetto da correggere. A Palermo arriva la prima sconfitta stagionale per 1-0, ed anche qui il Genoa crea tanto ma realizza poco, prendendo il gol ad inizio ripresa dopo un rimpallo sfortunato che mette Brunori nella migliore condizione di segnare. Il Genoa arriva al pareggio nel finale ma il gol sulla palla buttata in mezzo da Coda, sulla quale nessuno interviene, è annullato per fuorigioco.

Il Genoa riesce comunque ad invertire la rotta battendo subito il Modena per 1-0 con un gol di Jagiello dopo una bella manovra offensiva della squadra. Il sabato successivo arrivano altri tre punti ed una grande prestazione a Ferrara contro la Spal. La sblocca Coda, con un tiro deviato da un difensore, e la chiude nel finale Gudmundsson, dopo che la Spal era rimasta in dieci uomini per una brutta entrata di Meccariello su Jagiello. Il ciclo infernale delle prime otto giornate si chiude con il Cagliari che fa visita al Grifo venerdì 7 ottobre. In un Ferraris vestito a festa si respira aria di serie A, visti anche i nomi di molti dei protagonisti, ed il Genoa non vuole sfigurare. Va vicino al gol con un palo di Gudmundsson, rischia con uno sciagurato disimpegno non sfruttato da Lapadula e trova un’opposizione insuperabile nel portiere avversario Radunovic, oltre che nell’imprecisione di alcune conclusioni. Finisce a reti bianche ma, se in casa il Grifo stenta, fuori casa ha un andamento da prima della classe.

Nelle due trasferte successive arrivano due successi. Prima a Cosenza, con Coda su rigore e Strootman (dopo che la squadra è rimasta in 10 per una severa espulsione a Bani) che portano in vantaggio il Grifone e rendono inutile il rigore trasformato dai cosentini nel finale del primo tempo, poi a Terni con una doppietta di Coda, che ribalta l’iniziale vantaggio dell’ex Favilli (che esulta come avesse segnato nella finale di Champions) e consegna tre punti importantissimi ai rossoblù. La Ternana è infatti tra le squadre che stanno contendendo al Genoa i primi due posti necessari per salire in A direttamente. In mezzo c’è il turno di Coppa Italia, in cui il Genoa si guadagna il viaggio all’Olimpico sponda giallorossa battendo 1-0 la Spal grazie ad un rigore di Gudmundsson.

Dopo 10 giornate il Genoa è primo a pari merito con il Frosinone a 21 punti, con 2 punti di vantaggio sulla Ternana terza e 3 sul Bari quarto. Considerando che il rendimento casalingo non può che migliorare, a questo punto della stagione ci sarebbe ben poco da lamentarsi.

In queste situazioni i genoani sono abituati ad aspettarsi la solita doccia fredda, che arriva puntuale il turno successivo. In casa contro il Brescia, il Genoa va in vantaggio con Jagiello nel primo tempo, nella ripresa si addormenta un po’ e punge poco, facendo rimanere in partita gli avversari. Un’altra espulsione, presa ingenuamente da Badelj (anche se ci sarebbe da dire qualcosa sul primo giallo al croato), lascia la squadra in dieci per quasi metà ripresa e nel recupero, su azione da calcio d’angolo, arriva il pareggio del Brescia.

È con questo pareggio che inizia un periodo nero di cinque partite in cui il Genoa conquisterà appena due punti: uno è quello col Brescia, l’altro nel successivo incontro casalingo con il Como. In mezzo la brutta sconfitta per 2-1 contro la Reggina, la prima occasione in cui il Genoa effettivamente merita di non raccogliere nemmeno un punto, il pari interno con il Como per 1-1 e due sconfitte contro Perugia in trasferta e Cittadella in casa, entrambe per 0-1.

Mister Blessin non è amato da certa stampa, che quando ancora la squadra era nei primissimi posti lo definiva inadeguato, e gli sviluppi in queste partite sembrano dare ragione ai critici. La squadra fa sempre uno sterile possesso palla che non riesce a concretizzare, non riesce a cambiare gioco e ad inventare correttivi a partita in corso per scardinare le difese avversarie ed in più la difesa sembra meno imperforabile, anche se i gol subiti non sono tantissimi. È un periodo di flessione che può capitare a qualunque squadra e ci sarebbero anche attenuanti per molti giocatori chiave infortunati o non al meglio: nel mese di ottobre sono finiti out per quasi tutta la stagione Ekuban e Pajac, Sturaro è rientrato in panchina solo nella partita di Perugia (e col Cittadella ha giocato appena 3 minuti) e tra gli altri giocatori ci sono stati stop più o meno lunghi, come per Badelj e Strootman, che fa spesso il pendolare con l’Olanda, dove il padre sta combattendo tra la vita e la morte. Il decesso arriva proprio poco prima della partita con il Brescia, che l’olandese salterà per ovvie ragioni.

BLESSIN ESONERATO, ARRIVA GILARDINO (AD INTERIM?). IL GENOA INIZIA LA SCALATA

Dopo le prove d’appello non sfruttate con Perugia e Cittadella la società decide per l’esonero del tecnico tedesco: i nomi candidati alla successione sono diversi, si parla con insistenza di Andreazzoli e Ranieri ma alla fine si opta per una soluzione interna, con Alberto Gilardino che viene promosso in prima squadra dalla Primavera. Gilardino sta facendo benissimo con la squadra prima in classifica e viene ingaggiato ad interim, in attesa di vedere come si comporterà nelle quattro partite che mancano alla sosta natalizia. Il “violinista”, che ha già vestito la maglia rossoblù in due stagioni, è agli inizi della sua carriera ma ha collezionato esperienze positive con Siena e Pro Vercelli. Gli avversari sono Sudtirol, Ascoli, Frosinone e Bari, per una chiusura del girone di andata. In questo momento la classifica dice: Frosinone primo con 32 punti, Reggina seconda con 29 ed il terzetto Bari, Brescia e Genoa a 23.

Oltre alle questioni tecniche, c’è un’altra vicenda extra campo da non sottovalutare. Manolo Portanova ha un’orribile accusa di stupro di gruppo sulle spalle risalente all’estate 2021, e proprio ad inizio dicembre arriva la condanna in primo grado a 6 anni. Il Genoa, che fino a quel momento lo ha schierato, lo mette di fatto fuori rosa anche senza nessun provvedimento ufficiale. La vicenda forse sarebbe potuta essere gestita un po’ meglio, vista la pesantezza dell’accusa che grava sulle spalle del giocatore: al di là della presunzione di innocenza, sarebbe stato un gesto a tutela dell’immagine del Genoa e di sensibilità verso la presunta vittima di un reato così grave.

Tornando al calcio giocato, nell’esordio contro il Sudtirol, che dopo le prime sconfitte e l’arrivo di Bisoli sulla panchina, ha invertito la rotta e si trova nella parte alta della classifica. Gila non fa grosse rivoluzioni ma parte con un inedito centrocampo a 3 con Badelj, Frendrup e Jagiello. Davanti giocano Aramu, Gudmundsson e Coda. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 con una squadra che deve ancora liberarsi dalle scorie del brutto periodo che sta passando. Nella ripresa entra Puscas ed è proprio il numero 57 a siglare il gol del vantaggio, approfittando di una respinta della difesa sudtirolese. Il gol è una liberazione e finalmente il Genoa torna alla vittoria, con Aramu che raddoppia nel finale finalizzando un contropiede di Yeboah. La successiva partita è un pareggio brutto ma necessario per riprendere fiducia, soprattutto in vista dei prossimi due turni con Frosinone e Bari.

La partita con il Frosinone è nello stesso giorno della finale dei mondiali di calcio in Qatar, in cui nel pomeriggio Messi e Mbappè hanno dato spettacolo. Il Genoa parte bene ed al 22’ passa in vantaggio con Gudmundsson: l’islandese è lesto nel ribattere in rete un colpo di testa di Bani da corner di Aramu. Il Frosinone prova a pareggiare ma nell’occasione più ghiotta trova il salvataggio sulla linea di Bani, dopo che Aramu aveva fallito il gol del raddoppio. Nella ripresa le occasioni sono principalmente di marca rossoblù fino ai minuti di recupero, in cui il Frosinone protesta per un mani di Ilsanker ma l’arbitro non concede il rigore, giudicando il tocco regolare, anche perché avvenuto dopo che aveva respinto la palla con un ginocchio. Finisce 1-0, il Genoa batte la capolista e prosegue la sua marcia di avvicinamento alla zona promozione diretta.

Un altro tassello importante arriva il giorno di Santo Stefano, quando è in programma Bari-Genoa. In un San Nicola gremito di oltre 50mila spettatori, il Genoa trova subito il gol con Puscas, bravo a raccogliere un controllo di Gudmundsson imbeccato splendidamente da Aramu. Il Bari pareggia grazie ad un errore di Sabelli che si perde Cheddira nel pareggio dei padroni di casa. Poi ad inizio ripresa, sugli sviluppi di un calcio piazzato, la palla viene racconta da Gudmundsson che con un destro preciso riporta il Genoa davanti ammutolendo il San Nicola. San Nicola che si vede strozzato in gola l’urlo per il pareggio nei minuti finali della gara: il colpo di testa di Salcedo: l’ex (e futuro) rossoblù colpisce in area a botta sicura ma sulla riga di porta trova i guanti di Martinez. Il numero 22, criticato per il suo esordio a Venezia e che aveva momentaneamente perso il posto in favore di Semper, in quell’occasione gioca con la febbre a 38 e si rende protagonista della parata che a tutti gli effetti sarà decisiva a fine stagione: togliete 2 punti al Genoa ed aggiungetene uno al Bari e poi rileggete la classifica.

Il Genoa conclude il girone di andata con 33 punti, a soli 3 punti dalla Reggina seconda. Gilardino è riuscito ad imprimere un notevole cambio di marcia con 10 punti nelle prime 4 apparizioni in panchina, conditi da due vittorie contro la prima della classe ed una squadra tra le più accreditate alla promozione, e si guadagna la conferma definitiva fino a fine stagione. Con un tweet, infatti, la società annuncia la sua conferma come allenatore ufficiale del Grifone.

LEGGI LA SECONDA PARTE

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