Un’annata da film (seconda parte)

Il primo impegno del nuovo anno è in Coppa Italia contro la Roma: all’Olimpico il Genoa perde per 1-0 con un gol di Dybala nel secondo tempo, mostrando chiaramente la differenza di categoria tra una squadra che lotta per le coppe europee ed una che ambisce alla promozione in A ma dando anche importanti segnali dal punto di vista della tenuta difensiva e dell’atteggiamento in campo. Anche se il risultato è lo stesso, cioè l’eliminazione, sembrano lontani i tempi delle trasferte di coppa a Milano, Torino o Roma in cui il Genoa, in serie A, avrebbe potuto dare fastidio a squadre più forti e potenti ma si è sempre presentato impreparato, con atteggiamento rinunciatario e poca motivazione. In questo caso, invece, la squadra lotta, Martinez fa gli straordinari, ed avrebbe pure le occasioni per fare male con Yalcin nel primo tempo ed Aramu nella ripresa ma non le sfrutta.

Con il nuovo anno arriva anche il mercato: non ci sono le solite rivoluzioni dell’epoca Preziosi ed arrivano giocatori “solo” per migliorare la qualità e la profondità complessiva della rosa e sostituire i lungodegenti. Il primo punto di attenzione è ovviamente la fascia sinistra, che ha perso Pajac e con il solo Czyborra poco impiegato. Arriverà dal Venezia, a fine gennaio, Ridgeciano Haps, che non potrà essere subito della partita per via di tre giornate di squalifica “vinte” dopo l’ultima espulsione in maglia arancioneroverde, terzino di grande velocità e fisicità.

Per il reparto offensivo viene ceduto in prestito all’Augsburg Yeboah, ed al suo posto arriva dallo Standard Liegi Denis Dragus, oltre al ritorno di Eddie Salcedo. Il giovane, che arriva in prestito dall’Inter, proviene dal settore giovanile del Genoa, è cresciuto a Cogoleto ed è genoanissimo come la sua famiglia. La sua carriera non è ancora sbocciata ma sembra avere le caratteristiche che servono in certi frangenti delle partite.

C’è però un altro ritorno in maglia rossoblù, quello di Domenico Criscito, andato in estate al Toronto FC e desideroso di tornare al Grifone e chiudere la sua carriera, cancellando il ricordo del rigore sbagliato nel derby del 2022. Il suo ritorno è una mossa coraggiosa, vista l’età avanzata, la propensione agli infortuni ed il nome “pesante” che potrebbe influire nelle gerarchie di formazione e spogliatoio, ma Mimmo arriva con l’intenzione di smentire tutti questi dubbi. Non chiede la fascia di capitano, il posto da titolare fisso né un ingaggio faraonico, anzi accetterà di firmare per il minimo salariale. Il campo, poi, mostrerà come nell’attuale serie B un giocatore come lui può ancora fare un’ottima figura.

Alla ripresa del campionato, proprio per la mancanza di giocatori disponibili sulla fascia sinistra, Criscito sarà titolare contro il Venezia. In una partita difficile, in cui gli avversari vanno vicini al gol ed il Genoa deve ringraziare Martinez per un altro intervento incredibile, il Genoa fatica a sbloccare il risultato. Aramu segna il gol dell’ex ma viene annullato per fuorigioco ma i tre punti arrivano comunque a ridosso del 90’ grazie a Massimo Coda, che porta il Genoa a raggiungere la Reggina al secondo posto.

Il momento magico continua il sabato successivo, con il successo per 2-1 a Benevento. Nel primo tempo il Genoa gioca benissimo e colleziona occasioni da gol, mostrando una superiorità a tratti imbarazzante, eppure chiude la frazione in vantaggio solo di 1-0, con gol di Coda servito dopo una splendida progressione di Gudmundsson. Il Benevento pareggia un po’ casualmente ad inizio ripresa e nell’ultimissima palla del match, Sabelli recupera un pallone sulla destra e confeziona un delizioso cross per la testa di Puscas, che sovrasta il suo marcatore e mette in rete. Non vorremmo sembrare blasfemi ma questo è un gol alla Skuhravy.

Nelle successive sei partite il Genoa ha un rendimento meno da schiacciasassi, vincendo in casa contro Palermo e Spal, pareggiando in casa contro il Pisa ed in trasferta contro Modena e Cagliari e perdendo 2-0 a Parma. Contro i ducali, in aria di contestazione per l’andamento sotto le aspettative della squadra, il Genoa praticamente non scende in campo e prende gol da Benedyczak, che stupidamente provoca il settore ospiti esultando e mostrando lo scudetto del Parma, e da Vasquez su rigore nella ripresa. Ancora non si sa, ma quella sarà l’ultima sconfitta del Genoa prima della promozione matematica.

Apriamo inoltre una breve parentesi perché, anche se il Genoa non è primo, c’è un genoano che in questo momento lo è: con il suo pezzo Guasto d’amore, il cantante genovese e genoano Andrea Brasi, al secolo Bresh, è balzato subito in testa tra i singoli più ascoltati in Italia su Spotify. La canzone è un inno d’amore al Genoa, scritta durante la pandemia e che parla del guasto d’amore causato dal non poter vedere il Genoa allo stadio. La società, che anche dal punto di vista comunicativo ha fatto notevoli passi avanti, cavalca quest’onda e la canzone, dopo essere stata presentata in campo prima della partita con il Pisa, ed il video con il corteo di tifosi nei vicoli, è fissa anche tra gli altoparlanti nelle gare casalinghe.

Chiusa la parentesi musicale, è in questo periodo che si vede più che mai l’importanza di quelli che si riveleranno i punti forti della squadra: Gudmundsson delizia il pubblico con gol ed assist e sembra ingiocabile in categoria, Martinez prende pochissimi gol, merito anche di compagni di reparto come Bani, Dragusin e Vogliacco che sono sempre al posto giusto (ed iniziano pure a fare gol), ed un centrocampo in cui Badelj sembra davvero un professore. Il modulo della squadra inoltre è cambiato: Gilardino inizia infatti a giocare con un 3-5-2, grazie anche alla crescita di Vogliacco, cui il mister sembra non voler rinunciare, ed i risultati gli daranno ampiamente ragione. Con lui, Bani e Dragusin la difesa diventa imperforabile e la squadra può permettersi di gestire meglio la propria superiorità tecnica, in attesa delle occasioni da gol che si presenteranno e con la pazienza di aspettare il momento giusto per fare male.

MARCH MADNESS: UN PAREGGIO E QUATTRO VITTORIE DI FILA CHE FANNO SOGNARE

A marzo il Genoa, dopo il pareggio di Cagliari, colleziona solo vittorie: schianta il Cosenza per 4-0 con gol di Dragusin (a segno per la terza volta dopo Spal e Modena), Gudmundsson, Puscas e Jagiello, batte la Ternana con gol di Badelj, espugna il Rigamonti con un rotondo 0-3 (in gol Salcedo e doppietta di Albert) e chiude il mese con il successo per 1-0 sulla Reggina, grazie a Coda.

Il Genoa chiuderebbe il mese di marzo, con 7 partite da giocare, con 7 punti di distacco sulla terza, che in realtà sono 6. Per una irregolarità finanziaria (la vicenda è parecchio complessa e ammettiamo di non avere le necessarie competenze in materia di diritto sportivo e di finanza per poterla spiegare al meglio) causata principalmente dalla pesante situazione debitoria ereditata dai 777, la società rischia un processo con 2 punti di penalizzazione e decide così di minimizzare i rischi patteggiando un punto di penalità. È un bell’azzardo, specie in questo momento della stagione, ma in società si confida che quel punto non sarà decisivo e può essere “sacrificato”. L’unica tegola di questo periodo è l’infortunio di Haps: con lui il Genoa aveva trovato stabilità e pericolosità, ma una maledizione sembra avvolgere la fascia sinistra quest’anno, dopo l’infortunio di Pajac ed anche quello di Boci, catapultato in prima squadra, senza peraltro sfigurare. Il Genoa si troverà ad affrontare il resto della stagione giocando con Sabelli sulla sinistra oppure con Criscsito.

La principale avversaria per la promozione è ormai il Bari: con il Frosinone che ormai è scappato via (anche se sta iniziando a dosare le forze e perdere qualche punto per strada) e la Reggina che ha imboccato una spirale negativa (e verrà penalizzata di ben 7 punti per mancati adempimenti fiscali), sono i pugliesi i principali avversari. Un altro avversario ancora in corsa per insidiare il secondo posto è il Sudtirol: la cenerentola della serie B ha inanellato ottimi risultati e sogna un’impronosticabile promozione in serie A.

CONTINUA LA CAVALCATA MA IL BARI È SEMPRE LÌ: UN FINALE CON IL CUORE IN GOLA. O FORSE NO?

Nel turno di Pasquetta il Genoa butta via i tre punti a Como, facendosi rimontare i due gol di vantaggio di Strootman e Coda. In quest’occasione il Genoa rischia e soprattutto si ritrova da una posizione idilliaca ad una molto meno gradevole: si gioca contemporaneamente Sudtirol-Bari ed un pareggio con contemporanea vittoria del Genoa aprirebbe la strada ad un finale di campionato molto più tranquillo. Nel giro di pochi minuti, però, il Genoa prende il gol del 2-2 ed il Bari, rimasto in superiorità numerica, segna il gol vittoria contro il Sudtirol. Il Genoa passa così da un possibile +8 ad un +4 di vantaggio sui galletti.

Se c’è un merito che va dato a questa squadra ed a Gilardino è quello di saper rispondere prontamente alle battute d’arresto, piccole o grandi che siano. Dopo la sconfitta di Parma è arrivata la convincente vittoria col Palermo, dopo il pari di Modena una striscia di 5 vittorie ed un pareggio, ed ora dopo il pareggio di Como ritornano subito i 3 punti con un 2-0 sul Perugia. Frendrup e Dragusin scacciano via lo spauracchio Castori, che veniva da una striscia di cinque vittorie consecutive contro il Genoa. Il Bari pareggia in casa con il Como, rimontando due gol di svantaggio, in una partita dal recupero interminabile ed il vantaggio del Grifone torna di 6 punti.

Arriva così il momento clou del campionato: le tabelle si sprecano ma il Genoa non deve averne bisogno perché è nella condizione di essere artefice del proprio destino. Nelle successive due partite il Genoa sarà impegnato in due trasferte con Cittadella e Sudtirol, mentre il Bari andrà a Pisa e riceverà il Cittadella tra le mura amiche. A Padova il Genoa ottiene quello che da tempo non accadeva: un arbitro che applica correttamente il regolamento, ammonendo numerosi giocatori del Cittadella, e che porta il Genoa in superiorità numerica nel primo tempo, con il doppio giallo a Giraudo. Il Grifone non decolla nonostante l’uomo in più ma vince comunque grazie a un gol di Gudmundsson nel secondo tempo. Nel finale potrebbe anche incrementare il bottino ma va bene così, 3 punti dovevano essere e 3 punti sono arrivati. Anche il Bari vince a Pisa per 2-1: i padroni di casa rimangono in dieci uomini da metà del primo tempo e passano inaspettatamente in vantaggio, poi nel corso della ripresa il Bari pareggia e nel finale ottiene un rigore quantomeno dubbio, che consegna i tre punti a Cheddira e compagni.

LEGGI LA PRIMA PARTE

LEGGI LA TERZA PARTE

CONDIVIDI QUESTO POST:
Condividi su whatsapp
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su telegram
Condividi su linkedin
Condividi su email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gli articoli più letti

MATTEO FACCIO E TOMMASO PAOLI CONDUCONO

Attualità, partite, protagonisti, storia e storie del Grifone. Il nuovo appuntamento fisso di cui non sapevate di avere bisogno. Perché sostenere la squadra più forte che il mondo ha visto mai è un lavoro duro ma qualcuno lo deve pur fare!

Disponibile su:

Le ultime puntate

GLI ALTRI PODCAST