Brescia-Genoa, l’analisi post-partita di GenoaMatch

La vittoria di Brescia ha finalmente imposto un taglio netto sulle squadre inseguitrici, la 30ªg iornata si chiude con 5 punti di vantaggio dal Sudtirol, e si manifesta la possibilità di un testa a testa con il Frosinone capolista,







Per questa partita Mister Gilardino ha scelto di approcciare la fase difensiva in modo compatto, aggressivo ed ordinato, in funzione di non subire un avversario che fa del suo punto forte i duelli 1vs1. Per questo motivo, affrontare i lombardi dominando il campo in modo superficiale, sarebbe stata un’arma a doppio taglio, come ad esempio nella partita di Parma.

In fase offensiva, gli inserimenti negli spazi liberi di Jagiello hanno funzionato da esca, permettendo agli attaccanti di creare poche ma buone occasioni da gol. In fase di costruzione la squadra non ha dato punti di riferimento, alternando il 4+1 (con Sabelli sulla linea dei tre difensori e Badelj in appoggio) ed il classico 3+2 (formato dai tre difensori + Badelj e Strootman).

Dal grafico “Periodo di pressione” possiamo notare come nel primo tempo entrambe le squadre abbiamo avuto un sostanziale equilibrio tra loro. Chiudendo la prima frazione in vantaggio, inevitabilmente si é concesso agli avversari di attaccare ripartendo in contropiede, questo ha concesso un elevatissimo pressing nei confronti della squadra rossoblu, che ha dato però ragione al Mister.

La zona di palleggio più utilizzata in fase di costruzione é stata quella del centro-sinistra, nella catena DRAGUSIN-HAPS-STROOTMAN, in funzione di affondare il colpo sulla zona di destra, ritenuta la più fragile e vulnerabile della squadra avversaria.

Nel primo tempo possiamo notare come la squadra abbia voluto lavorare in ampiezza, ricercando il pressing degli avversari per poi scavalcarli attraverso una palla lunga. Jagiello è stato incaricato di lavorare vicino a Salcedo per raccogliere i palloni vaganti, lavoro di sponda che sarebbe toccato al più adatto Puscas.

Nel secondo tempo la squadra ha cercato di contenere gli attacchi avversari per ripartire in contropiede, possiamo notare con il subentro di Criscito e Frendrup (con Dragusin passato a centrale di difesa) come il baricentro si sia notevolmente abbassato rispetto a quello di origine.

Ecco le statistiche della partita:

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