Genoa-Venezia, l’analisi post-partita di GenoaMatch

Lunedì sera contro il Venezia, il Genoa ha ottenuto un’altra importante vittoria sotto la guida del Mister Alberto Gilardino, la quarta nelle ultime cinque gare. Una vittoria che gli ha permesso di agganciare la Reggina al secondo posto in classifica. La squadra ha giocato una buona gara, concedendo campo agli avversari solo pochi ed episodici momenti nel corso della partita ed è riuscita a prevalere su di loro grazie ai cambi effettuati da mister Alberto Gilardino. Ecco l’analisi dettagliata realizzata da GenoaMatch.







Dal primo grafico, chiamato “Periodo di Pressione” possiamo notare come il Genoa abbia giocato una buona gara, concedendo campo al Venezia praticamente solo intorno al 45’ minuto. Possiamo inoltre vedere come i cambi di Alberto Gilardino al 67’ abbiano svoltato completamente una partita bloccata riuscendo così a prevalere sull’avversario, grazie all’ingresso di Sturaro per dettare i tempi del pressing in zona offensiva e di Coda, che ha fatto vedere le sue indiscusse qualità offensive realizzando il goal della vittoria.

La maggior area di concentrazione del gioco si é sviluppata sulle corsie esterne di centrocampo, tanto cercate e volute da mister Gilardino per creare degli spazi tra le maglie della difesa avversaria. É stata utilizzata soprattutto la fascia sinistra presidiata da Criscito ed Albert, al contrario gli avversari hanno voluto attaccare il nostro lato destro ritenuto più vulnerabile.

Durante il primo tempo la squadra ha cercato di prevalere attraverso il gioco in ampiezza, da notare il posizionamento dei centrali difensivi che hanno permesso a Strootman di operare la “Salida Lavolpiana”. In zona d’attacco possiamo notare come Aramu abbia avuto il compito di fare da spalla a Puscas, purtroppo l’ex Torino ha caratteristiche di supporto (come Albert) dunque non si ha avuto abbastanza efficienza offensiva.

Con il cambio di modulo nel secondo tempo e le conseguenti sostituzioni, abbiamo visto giocatori con posizioni e caratteristiche differenti ma con principi uguali: Costruzione con una linea di 3 difensori e 2 centrocampisti, quinti di difesa che cercano di alzare il baricentro, e tre giocatori in zona offensiva che provano a creare densità in area di rigore. Da notare inoltre come i giocatori difensivi (14-13-32) abbiano contenuto il raggio d’azione nella zona destra del campo per contenere gli attacchi avversari.

Le statistiche finali della partita:

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