I viola di De Sisti, spinti dalla corsa allo scudetto, passano in vantaggio al 24°. Dopo 12 minuti però, arriva il pareggio del Grifone con una rete di Gorin.
Siamo 1-1. Le squadre giocano con grinta e determinazione. Sulla sponda viola, il capitano Giancarlo “Antonio” Antognoni disputa una magnifica gara. Al 52° Graziani viene atterrato in area da Testoni, conquistanto così rigore valido per far passare in vantaggio i viola.
Antognoni dette poi il via ad un contropiede, trovandosi a tu per tu con Silvano Martina. Il portiere rossoblu uscì dai pali e, con una ginocchiata, colpì violentemente il capitano fiorentino. Antognoni cadde a terra. 45.000 persone si ammutolirono all’unisolo. L’urlo di Onofri e la corsa verso l’avversario a terra, fecero capire la gravità dell’incidente.
Per alcuni, lunghissimi secondi, il cuore di Antonio smise di battere. Come smise di battete il cuore dell’intera Firenze. Il professor Gatto, medico sociale del Genoa, iniziò un disperato massaggio cardiato. Venne poi sostuito dal sanitario viola Bruno Alsemi. Ennio Raveggi iniziò successivamente la respirazione bocca a bocca. Onofri osservava la scena in lacrime. La tensione era palpabile. Il cuore di Antognoni riprese a battere e il giocatore venne adagiato su una barella e portato fuori dal campo.
La partita riprese in un clima surreale, con Ferroni al posto del capitano. Il match finì 3-2, ma il risultato quel giorno poco importava. Circa mezzora dopo lo scontro, al 78° l’autoparlante del Comunale spezzò il silenzio: Giancarlo si era svegliato.
Il capitano fiorentino verrà poi operato alla tempia e, dopo 14 giornate, rientrerà in campo indossando la sua fascia da capitano.
Quello tra Giancarlo Antognoni e Silvano Martina fu uno degli incidenti più drammatici della storia del calcio italiano.
La paura però, non si fermò al campo. Sugli spalti, i tifosi rossoblu accorsi nella città toscana vennero presi d’assalto da un gruppo di rivali viola: la rabbia per quello che era accaduto sul campo venne riversata sui tifosi avversari. Per fortuna non ci furono feriti gravi.